AVVICINAMENTO :
Superata la citta’ di Tolmezzo si prosegue in direzione del Passo Monte Croce Carnico-Austria , arrivati a Timau si supera l’ abitato per poi pacheggiare in corrispondenza del Bar Mexico , dove alla nostra sinistra si trova l’ attacco del sentiero CAI 402
ESCURSIONE :
Quest’ anno saliremo in Casera lungo il sentiero 402 che si inerpica dall’ abitato di Timau passando alla sinistra del Bosco Bandito , uno scrigno di Faggi monumentali liberi e slanciati, conservato dai tempi della Repubblica di Venezia che l'aveva appunto “bandito”, cioè proibito al taglio indiscriminato per usarlo come materiale per la costruzione navale. Alcuni esemplari hanno più di due secoli, sopravvissuti anche per la loro funzione di protezione dalle valanghe sul borgo di Timau . Avremo modo di scorgere prima il Fontanon una copiosa sorgente carsica perenne, nota e celebrata fin dai tempi dei romani e, sicuramente,
anche dai celti che prima ancora abitavano la Valle del But; oggi le sue acque sono utilizzate per scopi idroelettrici e, in parte, potabili. La portata massima può superare i 5 mila l/sec e le acque che alimentano la sorgente provengono non solo dai sovrastanti massicci ma anche dalle compagini calcaree del Monte Coglians.
L’acqua sgorga da diverse bocche che si aprono nella parete rocciosa alla base della Creta di Timau formando poi un breve ma impetuoso torrente che scorre sui massi dei depositi morenici in parte cementati da depositi di travertino. Proseguendo il percorso lungo la parete verticale del Gamspitz si raggiunge un cartello che indica una deviazione verso destra che porta all’entrata di una delle cavità che forma il sistema carsico delle “Grotte di Timau. Tale sistema si sviluppa su più livelli, e per oltre 700 metri, in massici rocciosi costituiti da rocce calcaree che hanno subito e subiscono dissoluzione carsica ad opera delle acque infiltranti particolarmente aggressive. Arrivati al bivio con il sentiero 402a Il percorso costeggia poi il Rio Gaier (da località Ponte sul Gaier). Evidente è l’azione erosiva del torrente sulle rocce di colore scuro e con sottile stratificazione della Formazione dell’Hochwipfel. Tali rocce, rispetto ai calcari, risultano maggiormente erodibili, in alcuni tratti l’incisone prende la forma della forra. Giunti quindi al pianoro, ove trovasi la casera Pal Grande di sotto , troviamo il
bivio con il sentiero 401 , e da qui sulle tracce del Sentiero Italia e della Traversata Carnica giungeremo alla nostra Casera, dove ad aspettarci ci saranno gustose caldarroste e dell’ ottima Ribolla. Il rientro avverra’ per il medesimo percorso.

Sono ben accetti dolci e bevande!