La grotta 17 VG (numero di catasto della Venezia Giulia) meglio nota come Abisso di Trebiciano è tradizionalmente legata alla Società Adriatica di Speleologia.
Questa grotta è stata considerata l’abisso più pro- fondo al mondo per oltre ottant’anni. Qui sono ini- ziate le prime ricerche speleologiche, idrologiche e speleosubacquee della nostra regione; regione che a sua volta è stata culla della speleologia ita- liana. Qui si sono dilapidate fortune personali e si sono indirizzate le speranze per un approvvigiona- mento idrico della città di Trieste.
La grotta è costituita da una serie infinita di sca- lette metalliche che corrono lungo una sequenza di pozzi dalle sezioni ridotte, praticamente una ferrata verticale. La più grande emozione che pro- vano i visitatori dell’Abisso di Trebiciano è quella di ritrovarsi, dopo la discesa, a camminare su un soffice pavimento di sabbia con il nero assoluto ovunque si rivolga lo sguardo. È la grande Caverna Lindner, dalle dimensioni approssimative di 100m larghezza, 80m altezza, 160m lunghezza, tagliata lungo la sua larghezza dall’alveo del mitico fiume Timavo, uno dei fiumi sotterranei più lunghi d’Eu- ropa. Il livello a cui si trova il fiume in condizioni normali è a 12 m s.l.m., ma a ben 329 metri al disotto della superficie, e per questa sua caratte- ristica la grotta ha detenuto per lunghi decenni, sino al 1925, il record della grotta più profonda conosciuta al mondo. In grotta la temperatura è costante per tutto l’anno sui 7°, c’è sempre un po’ di fango ed un po’ di acqua.