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Foresta Prescudin Val Cellina
Data inizio escursione: 14 Gennaio 2024
Data fine escursione:
Difficoltà: T-E (Turistico - Escursionistica)
Dislivello: 250 mt circa.
Ecuipaggiamento: normale da montagna, adatto alla stagione, consigliati i bastoncini, scarponi e ramponcini. IN CASO DI NEVE ANCHE CIASPE, GHETTE, KIT DI AUTOSOCCORSO ARTVA, PALA E SONDA.
Carta: Carta Tabacco foglio 012 scala 1:25.000.
Trasporto: Mezzi propri, eventuali spese vanno concordate con il proprietario del mezzo.
Responsabili: Oriana Nadalini - Federica Zecchin


Piacevole escursione che può essere effettuata sia in caso di neve che in sua assenza, nel qual caso, non essendoci necessità di ciaspole e ARTVA, è aperta a tutti.

 Attraversato Barcis, in direzione Cimolais, sulla SR251, si trova la piccolissima frazione di Arcola. In prossimità dell’ultima casa dell’abitato, sul lato destro della Provinciale, c’è uno spiazzo non asfaltato per poter parcheggiare. L’attacco dell’itinerario si trova un centinaio di metri più avanti, in corrispondenza del pannello "FORESTA PRESCUDIN", sul lato sinistro della strada per cui è necessario prestare la massima attenzione nell'attraversamento della statale. 

Prendiamo la stradina che scende leggermente rispetto alla strada principale, dopo 180m attraversiamo un ponte che oltrepassa il Torrente Cellina e quasi per tutto l'itinerario correremo paralleli al Torrente Prescudin.

In caso di neve utilizziamo la strada forestale asfaltata all'anadata e al ritorno.

Altrimenti continuamo sulla strada asfaltata e, dopo cira 1,5 km troviamo sulla nostra sinistra l'indicazione per Villa Emma. Prendiamo questo sentiero nel bosco che viene interrotto dalla strada asfaltata, attraversata la quale e salita la scaletta bianca e rossa di 3 pioli, si riprende il sentiero nel bosco che, con piccoli tronanti, sale velocemente di quota e ci riporta nuovamente sulla strada .

Questo breve tratto di sentiero è l'unico con una certa pendenza e ci fa superare un dislivello di circa 50 metri.

Continuiamo il nostro percorso sulla strada asfaltata, dove troviamo dei manufatti di cemento che ricordano delle vasche per l'allevamento delle trote: affiancandole si rimane affascinati dal gorgoglio delle acque che scendono di vasca in vasca.

Dopo aver percorso ancora un piccolo tratto di strada asfaltata, sulla nostra destra imbocchiamo una strada forestale che, ci porta nei pressi di una stalla e di un piccolo caseificio, superati i quali si vede Villa Emma.

Continuamo il nostro percorso su di una stradina bianca verso le sorgenti del Cjastron che, attraversato torrente Prescudin su di una briglia in cemento, troviamo dopo circa 5 min. 

Ritornando sui nostri passi giungiamo a Villa Emma: la radura su cui si erge è attorniata da alti alberi fra i quali si riconoscono il faggio, l’abete, il pino nero ed il pino silvestre.  Qui troviamo le aree per il picnic, dove ci fermiamo per il pranzo al sacco, godendo dell’insieme naturale che circonda la villa e le sue costruzioni secondarie quali l’ex stalla e l’ex caseificio.

La Villa, ora di proprietà della Regione Friuli Venezia-Giulia, è un grande edificio a tre piani, completamente ristrutturato nel 2016. In precedenza la proprietà era dei Conti Cattaneo, casato di grandi proprietari terrieri di Pordenone, che utilizzava il bene principalmente come residenza estiva: l’edificio di Villa Emma è infatti intitolato a Donna Emma Cattaneo, la figlia del Conte.  

La foresta del Prescudin è di proprietà della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia dal 1966.

Per il ritorno utlizziamo la strada forestale asfaltata che ci riporta dolcemente alle macchine.




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