Negli ultimi anni Illegio è diventato famoso grazie alla sua Casa delle esposizioni dove annualmente convergono capolavori d’arte dai più importanti musei del mondo, ma l’origine dell’abitato di Illegio (Dieç), come viene chiamato in carnico, ha origini antichissime e viene citato per la prima volta con il nome di Ibligo dallo storico longobardo Paolo Diacono.
Citato come uno dei 7 castelli più importanti della marca del Friuli, per i secoli seguenti venne continuamente fortificato in modo da essere imprendibile. Negli ultimi anni diverse indagini archeologiche hanno individuato e messo in luce il complesso sistema di torri e luoghi fortificati (fra i quali la pieve di san Floriano era uno dei capisaldi). L’antica Pieve di San Foriano cela e nasconde al suo interno opere artistiche e testimonianze storiche di immenso valore così come l’antico borgo carnico. L’abitato che visiteremo è solcato dal torrente Touf, risorgiva che sgorga nel cuore del paese, la cui acqua è stata sfruttata nei secoli per i lavori dell’uomo, battiferri, fucine, segherie e non da ultimo i mulini (per la loro valorizzazione è stata realizzata una via detta dei mulini per ammirarne alcuni) fra i quali, uno, il mulin dal Flec ancora funzionante, ci farà rivivere l’esperienza della molitura con le macine a pietra.
Seguirà il pranzo presso l’Hotel Ristorante Carnia (Via Canal del Ferro, 28 – Staz. Carnia, Venzone)