Un fine settimana da trascorrere in Val Pesarina che ci farà scoprire le bellezze delle sue montagne e i profumi dei suoi boschi. Avremo la possibilità di trascorrere la notte al Rifugio De Gasperi che proprio quest’anno compie 100 anni.
ACCESSO:
Da Tolmezzo prenderemo la strada che porta a Villa Santina e successivamente la statale che conduce a Ovaro. Dopo 2 km dall’ abitato di Ovaro, prima di entrare a Comeglians, si prende a sinistra l’indicazione per Prato Carnico e si percorre la val Pesarina per circa 20 km fino ad arrivare alla località di Pian di Casa dove lasceremo le auto. Per comodità lasceremo un’auto nei pressi della località di Culzei per agevolare il rientro nella giornata di domenica.
ESCURSIONE PRIMO GIORNO
Dall´area di parcheggio a quota 1236 , prenderemo il sentiero 201 che conduce al rifugio De Gasperi per alcune centinaia di metri e, ad un certo punto, troveremo le indicazioni per la casera Mimoias (mt 1623 sentiero CAI 202). Da questa posizione privilegiata avremo modo già di ammirare la creta omonima che si eleva fino a quota 2.320 e le meravigliose Cresta di Enghe che ci farà compagnia fino al passo Oberenghe (mt 2081). Dal passo si potrà scorgere sulla sinistra la Terza Grande, meravigliosa cima che si eleva fino a 2.530 mt e davanti a noi vedremo in lontananza l’abitato di Sappada. Su sentiero 314 scenderemo fino a raggiungere la quota di 1.434 mt dove incontreremo il bivio con il sentiero 315 che ci riporterà di nuovo in val Pesarina e precisamente al passo Elbel (mt.1.963). Da qui le difficoltà di ascensione sono praticamente concluse e dopo una pausa ristoro sul passo, riprenderemo il sentiero 315 e successivamente il 201 per raggiungere il rifugio De Gasperi a metà pomeriggio. Sarà possibile, in attesa della cena, approfittare di alcune vie ferrate realizzate nelle vicinanze del rifugio per testare le nostre forze e le nostre capacità.
Dislivello complessivo: 1.400 mt in salita, 960 in discesa Lunghezza : 13 km Tempo: 5/6 ore |
ESCURSIONE SECONDO GIORNO
Regolo Corbellini, ideatore e regista di quest'opera che andremo a scoprire nella seconda giornata, seppe concentrare e unire gli sforzi della comunità di valle per realizzare quello che oggi risulta essere un percorso unico nel suo genere su tutto l'arco alpino. 4000 m di sviluppo circa, di cui 1200 scavati nella roccia con l'utilizzo di mine, centinaia di metri attrezzati con cavi, una traversata che si sviluppa attorno a quota 1700 m slm, sono i numeri che fanno da contorno a questa opera faraonica realizzata negli anni ‘30. Dopo la colazione e dopo aver recuperato il nostro materiale, avremo modo di ammirare la splendida vista della Val Pesarina in tutto il suo sviluppo. Dal rifugio parte il sentiero 316 che ci accompagnerà fino al passo Siera. Il sentiero presenta classiche difficoltà di un sentiero attrezzato: sali-scendi in cengia senza mai esposizioni eccessive o passaggi su strapiombi e attraversamento di alcuni canali detritici. Arrivati al passo attraverso una comoda strada forestale contrassegnata dal sentiero 231 scenderemo a valle. Una volta raggiunta la statale gli autisti saliranno sull’auto parcheggiata il giorno precedente e così facendo potranno andare a recuperare le auto lasciate a Pian di casa. In questa maniera si eviteranno 6 km si strada asfaltata.
Dislivello complessivo : 483 mt in salita 1100 in discesa Lunghezza: 8 km Tempo: 4 ore |